Escatologia realizzata
L'escatologia realizzata è una teoria escatologica cristiana resa popolare da C. H. Dodd (1884-1973) secondo la quale i passaggi escatologici compresi nel Nuovo Testamento non si riferiscono al futuro, ma al ministero di Gesù e alla sua durevole eredità. In tal senso l'escatologia non è la fine del mondo ma la sua rinascita istituita da Gesù e proseguita dai suoi discepoli, un fenomeno storico invece che trans-storico. Coloro che sostengono l'escatologia realizzata rigettano come irrilevanti le teorie sulla "fine del mondo", affermando che ciò che Gesù disse e fece, invitando i suoi seguaci a fare a loro volta, siano di maggior importanza di qualunque attesa messianica.
Rigettando la visione apocalittica della venuta di Gesù, l'escatologia realizzata è attraente per coloro che, come gli esponenti della cristianità liberale, trovano la prima visione in contrasto con gli insegnamenti di Gesù nei vangeli e che risentono della sua ferma associazione con una politica evangelica e conservativa. Secondo queste persone, l'escatologia dovrebbe riguardare il processo del divenire, piuttosto che l'attesa di forze esterne e sconosciute che portino distruzione e palingenesi.
Lo studioso biblico John Dominic Crossan del Jesus Seminar ha coniato e usato il termine escatologia sapienziale per riferirsi ad un concetto simile:
«Apocalyptic eschatology is world-negation stressing imminent divine intervention: we wait for God to act; sapiential eschatology is world-negation emphasizing immediate divine imitation: God waits for us to act.»
«L'escatologia apocalittica è una negazione del mondo che mette l'enfasi sull'imminente intervento divino: noi ci attendiamo che Dio intervenga; l'escatologia sapienziale è una negazione del mondo che mette l'enfasi sull'immediata imitazione divina: Dio si attende che noi agiamo.»
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Donald K. McKim, Westminster Dictionary of Theological Terms (Louisville: Westminster John Knox Press, 1996).